5 Referendum per il lavoro e la cittadinanza
Pubblicato da Redazione in Territorio · Sabato 29 Mar 2025 · 4:30

5 Referendum per il lavoro e la cittadinanza – Informati e partecipa!

L’8 e il 9 giugno 2025 si terrà una consultazione referendaria di grande rilievo sociale e civile: cinque quesiti popolari, promossi da organizzazioni sindacali e associazioni, metteranno al centro il diritto al lavoro e la piena cittadinanza.
Per garantire un'informazione completa e consapevole, sabato 5 aprile, dalle 10:00 alle 13:00, siamo stati fra la gente del nostro territorio con un banchetto informativo e volantinaggio a
📍 Viale Marco Fulvio Nobiliore, angolo via Tuscolana
🚇 (Fermata Metro A – Giulio Agricola)
🕙 Orario: dalle 10:00 alle 13:00
Le persone si sono fermate, per ritirare materiale, porre domande e condividere le ragioni del voto.
Ringraziamo i tanti militanti che sono passati anche per un semplice saluto: una comunità viva che crede nei diritti e nella giustizia sociale.
✅ QUALI SONO I QUESITI REFERENDARI?
Testo del quesito: «Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza?»
👉 Questo quesito mira ad abrogare il contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act, che ha limitato il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, lasciando come unica possibilità l’indennizzo economico. L’obiettivo è ripristinare il diritto alla reintegrazione per tutti i lavoratori.
2. Più tutele per i lavoratori delle piccole imprese
Testo del quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, “ed un massimo di 6”, e “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”?»
👉 Oggi i lavoratori delle piccole imprese (meno di 16 dipendenti) possono ricevere, anche in caso di licenziamento illegittimo, al massimo 6 mensilità di risarcimento. Il referendum propone di eliminare questo tetto, permettendo al giudice di valutare liberamente l’indennizzo, al pari di quanto avviene per le aziende più grandi.
3. Riduzione del lavoro precario
Testo del quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’articolo 19 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e “b bis)”; comma 1-bis limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4 limitatamente alle parole “, in caso di rinnovo,” e “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?»
👉 L’attuale normativa consente di stipulare contratti a termine senza causali per i primi 12 mesi. Questo quesito propone di reintrodurre l’obbligo di specificare motivazioni oggettive sin dal primo giorno, riducendo così l’abuso di contratti precari.
4. Più sicurezza nei luoghi di lavoro
Testo del quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81, limitatamente alle parole: “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?»
👉 Questo quesito vuole estendere la responsabilità in materia di sicurezza anche all’azienda appaltante, eliminando l’esclusione attuale che la solleva in caso di infortuni legati ai rischi “specifici” dell’appaltatore. In un sistema con centinaia di migliaia di appalti ogni anno, si tratta di un cambiamento rilevante.
5. Più integrazione con la cittadinanza italiana
Testo del quesito: «Volete voi abrogare l’articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza?»
👉 L’obiettivo è ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza legale continuativa in Italia necessario per chiedere la cittadinanza, tornando a quanto previsto fino al 1992. Il quesito non tocca gli altri requisiti (lingua, reddito, incensuratezza, ecc.).
🗓 SABATO 5 APRILE 2025
📍 Dove: Viale Marco Fulvio Nobiliore, angolo via Tuscolana
Materiale informativo per approfondire i temi e contribuire alla diffusione di una scelta consapevole. I referendum sono uno strumento fondamentale per la democrazia: non lasciamoli passare sotto silenzio!
Partecipa. Informati. Difendi i diritti.