Sicurezza e coesione: la politica che serve ai nostri quartieri
Pubblicato da Redazione in Politica · Mercoledì 02 Lug 2025 · 3:30
Tags: sicurezza, coesione, sociale, legalità
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Sicurezza e coesione: la politica che serve ai nostri quartieri.
Mercoledì 2 luglio, presso la nostra sede di via Giuseppe Chiovenda, abbiamo ospitato un’iniziativa politica che ha voluto affrontare senza retorica e senza scorciatoie il tema della sicurezza nei quartieri del nostro Municipio VII. Un tema che tocca la vita quotidiana di tanti cittadini e che, proprio per questo, merita di essere discusso con serietà, con strumenti adeguati e con la responsabilità che la buona politica deve saper esercitare.
Abbiamo scelto di intitolare l’incontro “Sicurezza, subito. Sicurezza che resta”, a indicare una doppia esigenza: quella di affrontare con prontezza le situazioni che generano disagio e insicurezza, ma anche quella di costruire soluzioni durature, capaci di produrre coesione, fiducia e convivenza civile. Lo abbiamo fatto insieme alle consigliere municipali Rosa Ferraro e Maria Mazzitelli, prime firmatarie di una risoluzione approvata dal Consiglio del Municipio VII che rappresenta oggi una delle risposte più concrete, lucide e progressiste sul piano della sicurezza urbana a Roma. A entrambe va il mio sincero ringraziamento per l’impegno istituzionale e politico che portano avanti anche come iscritte del nostro circolo.Nel corso dell’incontro abbiamo ricordato episodi e situazioni che conosciamo bene: le occupazioni e il degrado in via Eudo Giulioli, la tensione percepita nell’area pedonale di via Stilicone, l’episodio di violenza che ha colpito via Statilio Ottato, le corse clandestine tra le strade di Don Bosco. Non si tratta di segnali da drammatizzare né da minimizzare. Si tratta di questioni che richiedono analisi distinte e risposte mirate, perché dietro ogni episodio ci sono cause diverse e bisogni specifici. È in questo approccio che si distingue la visione politica del Partito Democratico: riconoscere i problemi senza strumentalizzarli, intervenire senza semplificazioni, agire in profondità senza fermarsi alla superficie.
La risoluzione promossa dalle nostre consigliere istituisce un Tavolo per la Sicurezza Sociale con la partecipazione delle istituzioni competenti e delle realtà territoriali. Avvia una mappatura degli spazi pubblici da rigenerare. Promuove l’educativa di prossimità per i giovani. Chiede che la cultura, lo sport e le attività aggregative diventino strumenti veri di presidio civico. E soprattutto, sollecita risorse straordinarie perché tutto questo non resti sulla carta o venga affrontato in chiave emergenziale.
Nel dibattito abbiamo anche preso posizione rispetto al cosiddetto “modello Caivano”, ormai diventato un’etichetta politica dietro cui si nasconde una risposta repressiva e centralista, poco attenta alle differenze territoriali e ai percorsi locali già attivi. La sicurezza non si costruisce a colpi di decreti, né con soluzioni identiche per contesti differenti. La repressione da sola non risolve, non genera senso di appartenenza, non restituisce fiducia. Serve invece una sicurezza sociale fatta di presidi stabili dello Stato, ma anche di relazioni, di welfare, di servizi pubblici, di opportunità. È questa la nostra idea di sicurezza: non un muro da alzare, ma una comunità da costruire.Non separiamo legalità e sicurezza, ma non le confondiamo. Il rispetto delle regole è fondamentale, ma non basta applicare la legge per garantire sicurezza. La sicurezza vera si dà quando le persone sanno che non sono lasciate sole. Quando sanno di poter contare su istituzioni presenti, su spazi pubblici vissuti, su reti umane attive. Quando lo Stato è vicino, concreto, affidabile.
La nostra è una proposta riformista, che parte dal basso e si costruisce con il contributo di chi ogni giorno lavora, abita, vive il quartiere. È una proposta che tiene insieme diritto alla sicurezza, coesione sociale e partecipazione. Ed è proprio da iniziative come questa che il Partito Democratico può e deve rilanciare il suo protagonismo nei territori.
Grazie ancora a Rosa Ferraro e Maria Mazzitelli per il loro intervento. Grazie a chi ha partecipato al confronto con attenzione, domande, proposte. Continueremo a lavorare, con coerenza e visione, perché la sicurezza sia davvero un diritto per tutti. Un diritto che resta.
