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Moro, l’Europa e la pace

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Circolo Togliatti-Subaugusta
Pd Roma - VII Municipio
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Moro, l’Europa e la pace

Pd Togliatti Subaugusta
Pubblicato da Redazione in Cultura · Sabato 03 Mag 2025 · Tempo di lettura 3:30
Tags: AldoMorolapaceEuropaTogliattiSubaugusta
Il Circolo Togliatti Subaugusta del Partito Democratico ha deciso di celebrare la memoria dello statista italiano con una riflessione politica che si richiama all’attualità. Lo facciamo con l’iniziativa "Moro, l’Europa e la pace", che si svolge anche nel giorno che l’Unione Europea riconosce come Giornata dell’Europa. Una molteplicità di significati: la memoria, la visione, il dolore e la speranza.
 
Aldo Moro è stato, ed è, un punto di riferimento per la democrazia italiana ed europea. Uomo delle istituzioni, uomo del dialogo, costruttore di ponti. Ma soprattutto, un pensatore politico che ha saputo vedere oltre i confini del contingente. La sua riflessione sull’Europa, sulla pace e sul ruolo dell’Italia in un mondo attraversato da tensioni sistemiche, è straordinariamente attuale.
 
Nel cuore della Guerra Fredda, Moro seppe vedere nell’unità europea non solo un progetto economico o istituzionale, ma una necessità storica per garantire la pace, la libertà e lo sviluppo dei popoli. L’Europa di Moro non era un’arena di interessi, ma una comunità di destino, fondata sul rispetto dei diritti umani, sulla solidarietà tra le nazioni, sulla cooperazione tra Stati sovrani.
 
Moro fu protagonista dei momenti fondativi della cooperazione europea: sostenitore convinto dell’elezione diretta del Parlamento Europeo, artefice dell’impegno italiano alla Conferenza di Helsinki, interprete originale della sovranità come strumento per una comunità internazionale ordinata, giusta e pacifica. L’Europa era per Moro lo spazio naturale in cui l’Italia doveva agire per difendere i propri interessi, sì, ma anche per promuovere una visione del mondo fondata sulla dignità della persona, sulla libertà dei popoli, sulla sicurezza condivisa.

Alla Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Helsinki, 1975), Moro portò con sé una visione: la
distensione tra i blocchi come occasione per affermare i principi fondamentali della convivenza internazionale, a partire dal rispetto dei diritti dell’uomo, dalla libertà di coscienza, dall’inviolabilità delle frontiere, dalla liceità del cambiamento solo in conformità al diritto internazionale. In questo senso, egli fu autentico costruttore di pace, in Europa e nel Mediterraneo.
 
Il Mediterraneo, per Moro, era crocevia di civiltà, spazio di cooperazione, luogo di pace possibile. Anticipò i temi che oggi definiremmo della sicurezza energetica, dell’integrazione economica, del rispetto reciproco tra Nord e Sud del mondo. In anni di tensioni globali e terrorismi ideologici, Moro seppe mantenere una postura di equilibrio e dignità, ben lontana dalla subalternità. L’Italia, nella sua visione, era un Paese che poteva contare nel mondo non per la sua potenza militare, ma per la sua storia, cultura e capacità di mediazione.
 
Nel tempo dell’attualità europea segnata da guerre ai confini dell’Unione, dalla crisi climatica, dalla ridefinizione degli equilibri geopolitici e dalle difficoltà della democrazia liberale, il pensiero di Aldo Moro può e deve tornare a ispirare una nuova stagione politica. L’Europa che vogliamo costruire – e che come Partito Democratico siamo chiamati a difendere – non può essere solo un mercato o una moneta, ma una comunità politica fondata sulla pace, sui diritti, sulla coesione sociale e territoriale.
 
Abbiamo scelto di ricordare Aldo Moro insieme a ospiti illustri – Marco Tarquinio, Mariapia Garavaglia e Massimo De Simoni – per riscoprire, con le loro riflessioni, un’eredità viva. Non abbiamo celebrato un’icona, ma un’idea: l’Europa come progetto di pace, oggi più che mai necessario.
 
Con questa iniziativa il nostro Circolo ha riaffermato la funzione della politica come spazio di pensiero, di proposta, di costruzione del futuro. Lo abbiamo fatto nella convinzione che la memoria di Moro non debba essere custodita in un monumento, ma possa essere una guida per l’azione politica di oggi. Come ci ricorda lo stesso Moro: “Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo. Ma oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità.


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