La Festa dei cinquant'anni
Pubblicato da Redazione in Feste · Domenica 12 Ott 2025 · 23:15
Tags: Festa, dell'unità, 2025, programma, Festa, dell'unita, 2025
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PROGRAMMA 2025
Prima giornata - venerdì 10 ottobre 2025

Si è aperta la Festa dell’Unità 2025, dedicata ai cinquant’anni del nostro Circolo, con il titolo “Cinquant’anni di impegno, militanza e cultura democratica”.
Un anniversario importante che abbiamo voluto celebrare non come semplice ricorrenza, ma come momento di riflessione collettiva e di rilancio politico, per riaffermare il valore del nostro percorso e il legame profondo con la comunità del territorio. La Festa ha avuto l’obiettivo di ripercorrere la storia del Circolo Togliatti-Subaugusta, fatta di partecipazione, solidarietà e passione civile, e di proiettare questo patrimonio nel presente e nel futuro della città.Attraverso incontri, dibattiti, iniziative culturali e momenti di socialità, abbiamo voluto ricordare come l’impegno politico e la cultura democratica restino strumenti fondamentali per cambiare la realtà e rafforzare la coesione sociale nei quartieri. La Festa del Cinquantenario è stata, così, una festa della comunità, un momento di memoria e di rinnovato slancio, per continuare – insieme – a costruire una Roma più giusta e solidale.
Prima giornata - venerdì 10 ottobre 2025

La Festa dell’Unità del Cinquantenario si è aperta con un momento di grande emozione e partecipazione: i saluti istituzionali, che hanno segnato l’avvio ufficiale delle celebrazioni per i cinquant’anni della Sezione Togliatti-Subaugusta.
Alla cerimonia hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni cittadine e municipali, dirigenti del Partito Democratico romano e regionale, oltre a numerosi iscritti e simpatizzanti che da anni animano la vita politica e sociale del nostro territorio. Tutti gli interventi hanno ricordato come la storia della sezione sia profondamente intrecciata con quella del VII Municipio e di Roma: una storia fatta di battaglie civili, solidarietà, impegno quotidiano e presenza costante accanto ai cittadini. Uno dei momenti più intensi è stata la scopertura della targa commemorativa, posta all’ingresso della sede, che reca la scritta: “Sezione Togliatti-Subaugusta nel cinquantesimo della sua fondazione – Presidio di democrazia, libertà e giustizia sociale, sempre al fianco delle cittadine e dei cittadini del territorio – 1975-2025.”Un gesto simbolico ma profondo, che ha voluto ribadire il ruolo del Circolo come presidio di partecipazione e di valori democratici, capace di attraversare le stagioni politiche senza smarrire la propria identità.
La serata si è poi arricchita di un incontro con gli ex segretari della sezione, che hanno condiviso ricordi, esperienze e aneddoti dei decenni trascorsi. Un momento insieme commovente e ironico, ricco di racconti di militanza, di campagne elettorali vissute con passione, di discussioni interminabili e di legami umani che hanno attraversato le generazioni. Attraverso le loro parole, si è avvertito il filo continuo di una storia collettiva, fatta di persone, idee e sogni che ancora oggi tengono viva la nostra comunità politica.La serata dei saluti istituzionali e della scopertura della targa e soprattutto l'incontro con gli ex segretari ha così rappresentato il cuore simbolico del Cinquantenario: un ponte tra memoria e futuro, tra chi ha costruito la sezione e chi oggi ne prosegue il cammino, nel segno della democrazia, della libertà e della giustizia sociale.
Prima giornata - venerdì 10 ottobre 2025
Il dibattito di apertura della Festa dell’Unità del Cinquantenario della Sezione Togliatti-Subaugusta, dal titolo “Da sinistra per Roma”, ha voluto segnare con chiarezza la direzione politica della nostra Festa e, più in generale, la nostra idea di impegno per la città. Non una semplice discussione celebrativa, ma un momento di riflessione collettiva sul futuro di Roma e sul ruolo che la sinistra, nelle sue diverse articolazioni, deve assumere in una fase segnata da profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali.Il confronto ha visto la partecipazione di Claudio Mancini, deputato del Partito Democratico e figura di riferimento del gruppo dirigente romano, e di Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale e autorevole esponente di Alleanza Verdi e Sinistra. A moderare l’incontro, con competenza e profondità, la giornalista del Domani Daniela Preziosi, che ha introdotto la discussione ricordando le radici della nostra sezione e la sua nascita nel 1975, anno di speranza e di cambiamento per la sinistra romana.
Aprendo la Festa con un confronto dal titolo “Da sinistra per Roma”, abbiamo voluto riaffermare una convinzione profonda: Roma non è solo una città da amministrare, ma un laboratorio politico e civile per l’intero Paese. La sinistra, quando ha saputo interpretare le città, ne ha fatto il luogo privilegiato di una politica di uguaglianza, diritti e partecipazione. Quando invece ha smarrito questo rapporto, ha perso progressivamente contatto con la propria base sociale.
Oggi Roma, dopo anni di immobilismo e di disillusione, torna a respirare una prospettiva di cambiamento. La giunta Gualtieri ha restituito vitalità, credibilità e dignità all’amministrazione capitolina. Lo si vede nelle opere pubbliche, nella ripresa dei servizi, ma soprattutto in un dato politico più profondo: è tornata la fiducia. I cittadini sentono di nuovo che il Comune è “casa loro”, un luogo dove protestare, proporre, partecipare.
Nel suo intervento, Claudio Mancini ha evidenziato proprio questo: il valore politico della ricostruzione del rapporto tra istituzioni e cittadinanza. Dopo una lunga fase di rassegnazione, oggi Roma si è riappropriata della propria voce. “Il fatto che i cittadini tornino a chiedere, a criticare, a pretendere è un segnale di salute democratica. La città torna a credere che cambiare sia possibile.”
Ma la sfida non si ferma qui. Come ha sottolineato Mancini, serve una sinistra che governi con visione, non limitandosi alla buona amministrazione, ma intervenendo sulle strutture profonde della disuguaglianza. Scelte come la reinternalizzazione della multiservizi scolastica, che ha riportato in gestione pubblica oltre duemila lavoratori, rappresentano un cambio di paradigma: il ritorno dell’intervento pubblico come garanzia di diritti e dignità del lavoro.Un passaggio importante ha riguardato la dimensione generazionale. “A Roma si è formata una nuova classe dirigente, trentenni e quarantenni che governano nei Municipi e in Campidoglio. È la sinistra del futuro, cresciuta dentro un’esperienza collettiva.” Infine, Mancini ha indicato un orizzonte politico chiaro: “Dobbiamo saldare il nostro governo con quella parte di società, in particolare tra i giovani, che è fortemente a sinistra ma non vota. Ricostruire questo legame è la sfida politica dei prossimi anni.”
Nel suo intervento, Massimiliano Smeriglio ha sviluppato una riflessione complementare e profonda. “Il nostro compito è restituire credibilità e senso alle ragioni dello stare insieme. La destra costruisce consenso sui nemici immaginari, noi dobbiamo costruirlo sulle speranze concrete delle persone.” Una sinistra autentica, ha ricordato, non può limitarsi all’amministrazione dell’esistente: deve dare forma a un immaginario collettivo, una visione di città in cui giustizia sociale e bellezza si tengano insieme.
Smeriglio ha raccontato il lavoro culturale della giunta, dalle arene letterarie nei quartieri popolari al Festival delle Letterature portato nelle periferie. “Non usiamo i luoghi difficili come sfondo,” ha detto, “ma costruiamo alleanze con chi li abita. L’effimero ha senso solo se si intreccia con la vita reale delle persone.”
Il suo intervento ha poi toccato il tema dell’alleanza larga, che non deve essere una somma di sigle ma una costruzione politica e sociale radicata nei territori. Roma, ha spiegato, può e deve essere il terreno di questa sperimentazione: una città che non si piega alla retorica della paura e dell’esclusione, ma costruisce coesione e diritti.Il dibattito, moderato con equilibrio e vivacità da Daniela Preziosi, ha restituito il senso profondo del titolo scelto: “Da sinistra per Roma” non come slogan identitario, ma come prospettiva politica. Una sinistra capace di governare, includere e immaginare, che trova nella Capitale il luogo dove coniugare esperienza amministrativa e visione sociale.
La serata si è chiusa con la consapevolezza che da Roma può partire un impulso nuovo per il cambiamento del Paese. Il Partito Democratico, insieme alle forze progressiste, civiche e ambientaliste, ha la responsabilità di guidare questo percorso con coerenza, passione e radicamento.
Cinquant’anni di storia della nostra sezione ci insegnano che la politica, quando è radicata nel territorio e animata dai valori della democrazia, della giustizia sociale e dell’uguaglianza, può davvero cambiare la vita delle persone. Ed è da questa convinzione che vogliamo ripartire.
Prima giornata - venerdì 10 ottobre 2025
Nel programma della Festa dell’Unità del Cinquantenario, accanto ai momenti politici e di confronto, abbiamo voluto dare un posto centrale alla dimensione culturale e della memoria, che da sempre rappresenta una parte viva dell’identità del nostro Circolo.Tra le iniziative più significative, la mostra fotografica dedicata a Pier Paolo Pasolini, nel cinquantesimo anniversario della sua tragica scomparsa, avvenuta nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975. Un omaggio sentito a una figura che ha saputo raccontare Roma e le sue periferie con uno sguardo profondo, critico e umano, restituendo voce e dignità a un mondo popolare spesso dimenticato.
Attraverso le immagini, i volti, i luoghi e le parole di Pasolini, la mostra ha voluto ricordare non solo l’artista e l’intellettuale, ma anche il testimone civile, che ha saputo unire letteratura, cinema e politica in una visione lucida e scomoda, ancora oggi attuale.Un modo per riaffermare che la cultura è parte integrante dell’impegno politico, e che senza la capacità di leggere e interpretare la realtà, nessuna azione di cambiamento può essere davvero efficace.
A seguire, la proiezione del documentario “Memoria Resistente”, un altro momento intenso, dedicato alla riflessione sui valori fondativi della nostra democrazia. Un racconto corale, fatto di testimonianze, immagini e ricordi che tengono viva la voce di chi ha lottato per la libertà e la giustizia sociale.
Con queste iniziative, la Festa del Cinquantenario ha voluto ribadire che la nostra sezione è — e continuerà a essere — un luogo di cultura democratica, dove la memoria diventa strumento di coscienza e di futuro, e dove l’impegno politico si intreccia, ogni giorno, con il valore delle idee, delle parole e della conoscenza.
Seconda giornata - sabato 11 ottobre 2025

È stato un momento intenso e ricco di significato quello che abbiamo vissuto con la tavola rotonda intitolata “La forza dei territori: insieme per un nuovo patto di equità sociale”, inserita nel contesto della Festa del Cinquantenario della nostra sezione.
Abbiamo visto convergere istituzioni locali, rappresentanti del mondo del sociale e del terzo settore, insieme a tanti militanti ed attivisti che operano quotidianamente nei nostri quartieri per far vivere davvero la democrazia e la partecipazione. L’obiettivo centrale è stato mettere al centro la dimensione territoriale — il quartiere, la città, la comunità — e ragionare su come costruire insieme un patto di equità sociale, capace di mettere le persone e i bisogni al cuore delle politiche, di ridurre le disuguaglianze e di rilanciare i rapporti di fiducia tra cittadini e istituzioni.
Durante gli interventi si è richiamato lo scenario più ampio: le sfide che i territori affrontano oggi — precarietà del lavoro, fragilità dei servizi, marginalità urbana — e le opportunità che si aprono se si lavora in sinergia, unendo le istituzioni, le forze sociali, il volontariato e la cittadinanza attiva. Un tema che trova eco anche negli studi recenti sulla giustizia sociale nei territori, dove si sottolineano il ruolo delle comunità locali, dell’equità e delle imprese responsabili come direttrici di sviluppo.
Seconda giornata - sabato 11 ottobre 2025

La seconda giornata della Festa dell’Unità del Cinquantenario è stata dedicata alla città di Roma, con il dibattito “Il futuro parte da Roma – Una Capitale che guida la trasformazione”, un confronto intenso che ha voluto mettere al centro le grandi sfide della nostra Capitale e il ruolo che la sinistra deve avere nel governarne il cambiamento.
L’incontro ha visto la partecipazione di amministratori, consiglieri e rappresentanti istituzionali impegnati nel governo della città e del VII Municipio, insieme a esponenti del mondo civico e associativo. Un dialogo aperto, ricco di contributi e visioni, che ha riaffermato la necessità di pensare Roma come motore di innovazione, giustizia sociale e sostenibilità.
Nel corso del dibattito è emersa una convinzione condivisa: Roma sta cambiando, e sta finalmente ritrovando una prospettiva di lungo periodo. I progetti per la mobilità sostenibile, la rigenerazione urbana, il PNRR, gli interventi sui quartieri e le infrastrutture stanno disegnando una città che torna a guardare avanti, a misurarsi con le grandi capitali europee, senza perdere la propria identità popolare e solidale.
È stata sottolineata l’importanza di un approccio che unisca visione strategica e radicamento territoriale: la trasformazione della Capitale non può essere calata dall’alto, ma deve nascere dal dialogo con i Municipi, con le comunità locali e con chi ogni giorno vive e anima i quartieri. Dalle parole dei relatori è emersa una Roma che vuole essere laboratorio di politiche pubbliche innovative: nella transizione ecologica, nella cultura, nei servizi, nella digitalizzazione e nelle nuove forme di welfare urbano. Una città che guida il cambiamento non solo per sé stessa, ma per tutto il Paese — perché il futuro dell’Italia, come è stato ricordato, passa necessariamente per Roma.
Per la nostra sezione, questo confronto ha rappresentato un momento di grande valore politico. Abbiamo voluto ribadire che il Partito Democratico deve essere protagonista di questa stagione di trasformazione, mettendo al centro equità, sostenibilità e partecipazione.
Roma ha davanti a sé una sfida storica: completare il percorso di rinascita, rendendo visibile ogni giorno la differenza tra chi amministra per costruire e chi si limita a dividere.
E in questa sfida, come Circolo Togliatti-Subaugusta, continueremo a esserci, portando la voce del territorio e dei suoi cittadini dentro il progetto più grande di una Capitale che cambia, che include, che guida. Perché davvero, come dice il titolo di questo incontro, il futuro parte da Roma.
E in questa sfida, come Circolo Togliatti-Subaugusta, continueremo a esserci, portando la voce del territorio e dei suoi cittadini dentro il progetto più grande di una Capitale che cambia, che include, che guida. Perché davvero, come dice il titolo di questo incontro, il futuro parte da Roma.
Seconda giornata - sabato 11 ottobre 2025

La Festa dell’Unità del Cinquantenario è proseguita con un incontro dedicato a uno dei temi più urgenti e profondi della nostra epoca: il lavoro e il futuro delle nuove generazioni. Il dibattito, dal titolo “Una generazione al lavoro – Dal racconto all’azione”, ha voluto dare voce a chi vive ogni giorno la condizione della precarietà e a chi, nella politica e nelle istituzioni, si impegna per costruire risposte concrete.
La serata si è aperta con un collegamento in diretta con Paolo Romano, consigliere regionale del Partito Democratico della Lombardia, che ha raccontato la sua esperienza a bordo della Global Sumud Flotilla, la missione internazionale di solidarietà diretta verso Gaza. Il suo intervento ha offerto una riflessione profonda sul significato dell’impegno politico e civile dei giovani, sul valore della pace, della cooperazione e della solidarietà come parti essenziali della stessa idea di giustizia sociale.
A seguire, il confronto si è concentrato sulle politiche giovanili e sul lavoro precario, tema che tocca ormai un’intera generazione segnata dall’instabilità e dalla difficoltà di costruire un futuro. Dai contributi emersi, è apparso chiaro che non si tratta solo di numeri o statistiche, ma di vite reali, di energie e talenti spesso bloccati da un sistema che continua a produrre disuguaglianze.
Il dibattito ha posto l’accento sulla necessità di passare dal racconto all’azione: dal riconoscere la precarietà come problema strutturale, al proporre e attuare soluzioni che ridiano dignità e prospettiva al lavoro dei giovani.
Tra le proposte condivise, il rilancio delle politiche attive per l’occupazione giovanile, la valorizzazione dei tirocini formativi, l’adozione di contratti di qualità e la costruzione di una rete di sostegno tra scuola, università e impresa, capace di orientare e accompagnare davvero i percorsi professionali. L’incontro ha mostrato come, anche a livello locale, si possano costruire spazi di ascolto e di iniziativa, facendo dei circoli luoghi di elaborazione politica e di dialogo tra generazioni. Con “Una generazione al lavoro” abbiamo voluto dire che la sinistra deve tornare a parlare con i giovani non dall’alto ma accanto a loro, condividendo battaglie, idee e prospettive.
Perché la precarietà non è una condizione naturale: è una questione politica, e come tale può e deve essere cambiata. È da qui, dall’ascolto e dall’impegno collettivo, che vogliamo continuare a costruire — insieme — una generazione al lavoro, non più in attesa di futuro, ma protagonista del proprio presente.
Terza giornata - domenica 12 ottobre 2025
La Festa dell’Unità del Cinquantenario è proseguita con il dibattito “Città in movimento – Idee e progetti per il nostro territorio”, un confronto dedicato alle grandi questioni che riguardano Roma e, in particolare, il quadrante sud-est della città: l’ambiente, la mobilità e la cultura. Un incontro denso di contributi, che ha messo al centro la visione di una città sostenibile, connessa e partecipata, capace di coniugare sviluppo e qualità della vita.Il primo tema affrontato è stato quello ambientale, con un focus sulla riqualificazione del Parco di Centocelle, una delle aree più importanti e simboliche del VII Municipio. Si è discusso del percorso in corso per restituire finalmente al territorio un parco pienamente fruibile, bonificato e valorizzato dal punto di vista paesaggistico e archeologico, come spazio verde e culturale per tutta la città.
Il Parco rappresenta non solo un polmone ambientale, ma anche un luogo identitario, e la sua rinascita è una delle priorità per chi crede in una Roma che ricuce il rapporto tra urbanità e natura.
Ampio spazio è stato poi dedicato al tema della mobilità, con particolare attenzione alla nuova tranvia Subaugusta–Ponte Mammolo e al miglioramento del trasporto pubblico locale.
Gli interventi hanno sottolineato la necessità di continuare a investire su un modello di mobilità sostenibile, che riduca l’uso dell’auto privata e migliori la connessione tra i quartieri, riducendo tempi, disagi e disuguaglianze. Si è ribadito che la sfida per Roma è costruire una rete di trasporti efficiente e moderna, all’altezza di una capitale europea, e che la direzione intrapresa è finalmente quella giusta. Il dibattito si è concluso con un focus sulla cultura come motore di comunità, valorizzando l’impegno delle associazioni e delle realtà sociali del territorio che, spesso con poche risorse ma tanta passione, tengono viva la partecipazione e la vita collettiva nei quartieri. È stata ribadita l’importanza di sostenere questi spazi di creatività e di incontro, perché la cultura, accanto all’ambiente e alla mobilità, è parte integrante di una città che cresce in modo equilibrato e inclusivo.
“Città in movimento” ha mostrato una volta di più come il futuro di Roma passi anche da qui, dai Municipi e dalle periferie, dai progetti che nascono vicino alle persone. La trasformazione della Capitale non si misura solo nei grandi cantieri, ma nella capacità di migliorare la vita quotidiana, di rendere i quartieri più vivibili, verdi, accessibili e partecipati. È questa l’idea di città che come Sezione Togliatti-Subaugusta vogliamo continuare a costruire: una città in movimento, che cresce insieme ai suoi cittadini, che unisce, che include, che non lascia indietro nessuno.
Terza giornata - domenica 12 ottobre 2025
La Festa dell’Unità del Cinquantenario si è conclusa con un confronto di grande spessore politico e umano: il dibattito “Il PD e la crisi in Medio Oriente – Tra pace, relazioni internazionali e diritti umani”, dedicato a uno dei temi più complessi e drammatici del nostro tempo. L’incontro ha voluto offrire uno spazio di riflessione e di analisi sulle radici e le prospettive del conflitto, sulle responsabilità della comunità internazionale e sul ruolo che l’Europa e l’Italia possono e devono esercitare per la ricerca di una pace giusta e duratura.Gli interventi dei relatori — rappresentanti del Partito Democratico, esperti di relazioni internazionali e attivisti impegnati sul fronte dei diritti umani — hanno condiviso una posizione chiara e coerente: la pace non è mai neutralità, ma scelta di campo per la diplomazia, per la tutela della vita, per la difesa del diritto internazionale e della dignità dei popoli. Si è discusso della necessità di rilanciare l’iniziativa politica dell’Unione Europea, troppo spesso rimasta ai margini, e del ruolo che un partito come il PD deve svolgere per ricostruire una cultura della pace e della cooperazione. Una cultura che non si limiti alla condanna della violenza, ma che si traduca in politiche di solidarietà, cooperazione e sostegno concreto alle popolazioni civili colpite.
La crisi in Medio Oriente, è stato sottolineato, non riguarda solo quella regione ma interroga la coscienza democratica dell’Occidente, le sue contraddizioni, la sua capacità di difendere i principi di libertà, giustizia e uguaglianza anche fuori dai propri confini. Il dibattito ha anche dato voce a esperienze di cooperazione dal basso, testimonianze dirette e impegni di solidarietà internazionale, riaffermando che la politica deve tornare ad avere uno sguardo globale, capace di unire l’azione locale all’orizzonte dei diritti universali.
In un momento segnato da tensioni e conflitti, il nostro Circolo ha voluto ribadire un messaggio forte: non c’è futuro senza pace, e non c’è pace senza giustizia. Essere “da sinistra per Roma” significa anche questo: guardare oltre i confini della città e del Paese, sentendo la responsabilità di appartenere a una comunità più grande, che difende i diritti umani ovunque vengano minacciati. Con questo spirito si è chiusa la Festa del Cinquantenario: con la consapevolezza che l’impegno politico, locale e internazionale, nasce dalla stessa radice — quella della democrazia, della libertà e della solidarietà.
Terza giornata - domenica 12 ottobre 2025
A chiudere la Festa dell’Unità del Cinquantenario è stato il dibattito “L’Europa di fronte alle sfide globali – Il futuro dell’Unione tra conflitti e cambiamenti”, un confronto di alto profilo che ha voluto proiettare lo sguardo oltre i confini nazionali, verso il ruolo e la responsabilità del progetto europeo in un mondo attraversato da crisi, guerre e trasformazioni profonde.L’incontro ha rappresentato un momento di riflessione collettiva sull’attualità dell’Unione Europea e sulle sue prospettive politiche, economiche e sociali. I relatori – esponenti del Partito Democratico, studiosi di politica europea e rappresentanti delle istituzioni – hanno messo in luce la necessità di rinnovare il patto fondativo dell’Europa, restituendole una missione politica capace di affrontare le sfide del presente: la guerra ai confini orientali, la crisi climatica, la transizione energetica, le disuguaglianze economiche e sociali, e l’avanzare dei populismi.
È emerso con chiarezza che l’Europa non può limitarsi a essere un mercato o un vincolo di regole, ma deve tornare a essere una comunità di destino, fondata sui valori della pace, della solidarietà e della giustizia sociale. Un’Europa che non si chiuda nelle proprie paure, ma che sappia guidare il cambiamento globale con coraggio politico, visione e responsabilità democratica. Durante il dibattito si è sottolineata la necessità di rafforzare il pilastro sociale dell’Unione, investendo sul lavoro, sull’uguaglianza di genere, sulla formazione e sulle nuove generazioni, e di proseguire con decisione nel percorso di integrazione politica e di difesa comune europea, per non lasciare soli i Paesi che oggi sostengono il peso delle crisi ai confini del continente.
Gli interventi hanno ricordato come il Partito Democratico, con la sua tradizione europeista e progressista, debba essere protagonista di questa nuova stagione: un partito che non si limita a difendere l’Europa così com’è, ma che lavora per trasformarla, rendendola più vicina ai cittadini e più capace di proteggere diritti e opportunità. La chiusura del dibattito ha lasciato un messaggio chiaro: il futuro dell’Europa è anche il futuro della democrazia. Difenderla e rinnovarla significa difendere la libertà, la pace e la dignità delle persone. Con questo spirito si è conclusa la nostra Festa del Cinquantenario: un percorso di memoria e di impegno, di radici e di visione, che dal territorio guarda al mondo. Perché la nostra storia locale, fatta di impegno, militanza e cultura democratica, trova pieno senso solo dentro un orizzonte più grande: quello di un’Europa unita, solidale e capace di guidare, ancora una volta, la trasformazione globale.
Con la conclusione della Festa dell’Unità del Cinquantenario, si chiude una tre giorni intensa di incontri, emozioni e partecipazione, ma soprattutto di politica viva, fatta di persone, idee e visioni che continuano a dare senso al nostro impegno collettivo. Abbiamo celebrato cinquant’anni di storia del Circolo Togliatti-Subaugusta non come un traguardo, ma come un punto di ripartenza. Cinquant’anni di militanza, di battaglie, di solidarietà, di cultura democratica. Cinquant’anni di presenza costante nel territorio, accanto alle cittadine e ai cittadini, nei momenti facili e in quelli difficili. La nostra Festa ha attraversato i temi che definiscono la sfida del presente: la giustizia sociale, la trasformazione urbana, il lavoro giovanile, la pace, l’Europa e il futuro della democrazia.
Abbiamo voluto dare spazio alla cultura e alla memoria, con la mostra su Pasolini e il documentario Memoria resistente, per ricordare che la politica non vive solo di programmi, ma anche di pensiero, di identità, di coscienza collettiva. Abbiamo discusso del futuro di Roma, della forza dei territori, delle politiche per le nuove generazioni, e del ruolo che il Partito Democratico deve svolgere per tenere insieme comunità e cambiamento. Tutti i dibattiti, diversi per temi ma uniti da uno stesso filo, hanno mostrato che la nostra sezione è viva, radicata, capace di ascoltare e di proporre. Questa Festa del Cinquantenario ci ha ricordato che il Circolo non è solo un luogo fisico, ma un presidio di democrazia e di partecipazione, uno spazio aperto dove si costruiscono relazioni e si immagina il futuro.
Chiudiamo questa festa con gratitudine e con la consapevolezza di avere una grande responsabilità: continuare a esserci, con la stessa passione di chi ci ha preceduto, ma con lo sguardo rivolto in avanti, alle sfide nuove che ci attendono. Il nostro impegno prosegue da qui — nel lavoro quotidiano sul territorio, nell’ascolto delle persone, nel confronto con le istituzioni, nella costruzione di un progetto politico che parli alla città e al Paese.Perché cinquant’anni di storia non sono solo memoria: sono la forza che ci spinge a guardare oltre, a credere che cambiare è possibile, e che la politica, se fatta insieme e con onestà, resta il più grande strumento di giustizia e libertà.
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